La compra vendita dell’oro era un commercio che sino agli inizi degli anni ’90 veniva praticata esclusivamente dai gioiellieri, che in alcuni casi, un po’ in sordina, svolgevano quest’attiva per evitare il divulgarsi del concetto “compro oro e lo pago in contanti“. Forse perché era una procedura associata al disagio economico, al bisogno impellente di denaro, quasi da paragonarsi al banco dei pegni, un luogo dove ci si rivolgeva per necessità.
Ben presto fu chiaro che le persone non vendevano i propri oggetti, per fronteggiare difficoltà economiche, ma anche e soprattutto per realizzare semplici guadagni, da investire anche in acquisti futili e non prettamente necessari.
Un commercio quindi svincolato dal bisogno economico, che ha cambiato il modo di comprare l’oro dall’utenza privata.
Gli esordi dei compro oro hanno purtroppo coinciso con una cattiva fama, dovuta alla scarsa serietà di alcuni esercenti che hanno travisato a proprio beneficio e unico vantaggio, un’attività sana e legale, prefiggendo un commercio diverso da quello per cui era stato ideato. Una macchia per il settore, fortunatamente quasi del tutto debellata, grazie ad un’associazione di commercianti per bene e soprattutto onesti, c’è stato un giro di vite, un cambiamento radicale che ha portato grandi benefici a questo importante e florido settore commerciale.
L’unione di alcuni esercenti compro oro seri, che sin da subito ed a gran voce chiedevano leggi tali da normare il mercato e soprattutto atte a contrastare il mercato illecito dell’oro usato, ha vinto sotto il profilo della riconquistata fiducia dei clienti, ma è ancora, purtroppo lontana, da leggi pienamente tutelanti a beneficio di tutte le parti in causa. L’attività dei compro oro che consiste nell’acquisto da privati di oggetti preziosi usati o anche avariati, per poi rivenderli ad altri clienti, o nella stragrande maggioranza a professionisti del settore fonderie, è tra gli ambienti più sicuri per la compravendita di preziosi usati, oggetto di continue e vessatorie verifiche da parte dei soggetti verificatori.
Purtroppo non essendoci delle chiare e precise direttive, che vengono in parte affrontate ma non pienamente esplicate dalla legge n. 7 del gennaio 2000 – Nuova Disciplina del Mercato dell’oro – Banca d’Italia 2001 – (oltretutto la legge non è ancora entrata in vigore),si è creato un caos che non è certamente alimentato dagli esercenti dei compro oro, questi al contrario lottano per avere la massima chiarezza in tutte le operazioni svolte, sia fiscali che amministrative. Ne deriva che proprio i compro oro vedono la propria immagine appannata da queste lacune legislative, combattute da una serrata collaborazione tra gli esercenti. Tra questi, i grandi brand che grazie ai consistenti volumi d’affari e a un’attenta politica commerciale, sono in grado di offrire ai propri clienti un sempre più ampio ventaglio di servizi, riuscendo a garantire maggiori guadagni sulla vendita dell’oro usato. I più importanti compro oro inoltre, sono un luogo dove rivolgersi con fiducia e sicurezza, proprio perché hanno come mission la massima tutela della clientela, contrastando con forza i mercati illeciti e illegali, in attesa di leggi sicure e certe a tutela di tutti.
Da tutto questo si deduce che, se si desidera vendere il proprio oro usato, pietre preziose o suppellettili pregiati, è sempre bene rivolgersi a catene di franchising che garantiscono quotazioni più alte e l’affidabilità dell’esercente che gestisce il punto vendita.
Le festività natalizie sono alle porte, il momento dell’anno in cui si è più propensi a regalare soprattutto oggetti preziosi. E’ l’occasione perfetta per liberarsi di quei gioielli inutilizzati o addirittura rotti, da trasformare in denaro contante per l’acquisto di un nuovo gioiello o di un altro oggetto. La procedura è molto semplice e sicura. Basterà raccogliere tutti i beni da mettere in vendita, comprese le monete d’oro, i lingotti e anche l’argento, sotto forma di oggetti come le suppellettili per la casa (vasi, brocche, etc.). Si potranno preventivamente pesare in casa su una normale bilancia da cucina così da sapere a quanto ammonta il peso, tenendo conto che, in presenza di gioielli che recano pietre non preziose, il peso varierà, poiché l’esercente dovrà valutare solo l’oro e non lo zircone ad esempio. A questo punto, tramite il web, o il passa parola di un amico che ha ricevuto un buon trattamento, ci si rivolge al compro oro che offre le più alte credenziali di serietà, come i brand in franchising. Il commesso o la commessa, peserà nuovamente i gioielli e gli oggetti e farà una valutazione economica.
Quest’operazione può essere ripetuta in vari compro oro, così da scegliere quello che offre la maggiore quotazione. Stabilito ciò, si procede alla vendita che è sempre preceduta dalla presentazione di un documento d’identità valido. Espletate le procedure contabili, come la trascrizione sull’apposito registro dei dati del venditore, si procede alla riscossione in contanti del denaro, se la cifra è al di sotto di 999,00 euro. Al di sopra di quest’importo, l’esercente dovrà pagare con una forma diversa, come il bonifico bancario o l’assegno, per garantire la tracciabilità richiesta dalla legge in materia di antiriciclaggio. Al venditore non viene rilasciata nessuna ricevuta, l’unica nota è quella apposta sul registro di acquisto dell’esercente.